TANZANIA - DETTAGLI DI VIAGGIO

LA GUIDA ALL’ORGANIZZAZIONE DEL SAFARI


Il primo argomento del blog quest’anno è la preparazione del viaggio. Per due motivi. Il primo è la noia tremenda di lavorare fino a metà agosto, che spinge ad anticipare qualunque discorso pur di sentirsi già in vacanza. Il secondo motivo, più solido, è la particolarità del viaggio.


Quest’anno abbiamo deciso di andare in Tanzania e di coniugare un safari del circuito del nord, con un bel periodo di mare a Zanzibar. In effetti, la nostra prima meta doveva essere il Sudafrica, ma data la sua latitudine non permetteva di concludere la vacanza in spiaggia (ci sono le stagioni invertite!). Siccome invece la Tanzania è all’equatore, ed è anche munita di un bel mare sia lungo le coste continentali (Mafia, Bagamoyo) che insulari (Zanzibar e Pembe), abbiamo poi cambiato idea. Ad aiutarci, il racconto di viaggio di una amica della Bea, Elisabetta, che ci è stata nel 2010 e ne è rimasta innamorata, nonché di Giorgio Scita, un PI del Campus dove lavoriamo, che ci è stato nel 2004 e lo ritiene il “posto più bello che abbia mai visitato”.


In quel di febbraio si è comprato su Expedia il biglietto Air Egypt (600 euro, comprensivo di polizza assicurativa volo+cure mediche) per Dar Es Salaam. Esisteva al tempo una sola alternativa più economica, tramite Afriquiya Airline (450 euro), ma a posteriori l’aver evitato la compagnia di bandiera libica pare sia stato quantomeno prudente. A livello di volo, avete due o tre alternativa da controllare che potrebbero costarvi meno, o esservi più pratiche. Si può volare con dei charter su Zanzibar, di solito accoppiati a pacchetti in villaggi, oppure atterrare all’aeroporto internazionale di Kilimanjaro (consigliabile se volete scalare la montagna e/o fare un safari al nord e non vi interessa troppo il mare), infine arrivare a Nairobi, in Kenya, e passare la vicina frontiera, o trasferirvi con un volo locale. Se passate dal Kenya, vi servirà il certificato per la febbre gialla a Zanzibar, altrimenti potete farne a meno. 


Partenza l’11 agosto e ritorno il 1 settembre. Tre settimane esatte, con un’idea di massima iniziale di fare anche il Kilimanjaro (una scalata alla vetta, a circa 6000 metri), poi scartata per una combinazione di costi elevati e incertezze sui nostri limiti fisici. In ogni caso è un progetto che per il futuro mi attira molto, esistono numerosi viaggi focalizzati a quello, di circa 8-10 giorni in tutto, che hanno il vantaggio di potersi portare tutto il necessario per stare in alta montagna (un mucchio di roba!) senza poi doverselo trascinare per altri 20 giorni in giro per il paese.


Una volta deciso di fare solo il safari si è posto l’interrogativo principale: organizzare e prenotare tutto prima o fare in loco?


COME PREPARARSI AD UN VIAGGIO IN TANZANIA?


L’Africa non può essere visitata in maniera “zaino-in-spalla” da turista indipendente. Questa affermazione, forse troppo forte, va stemperata con una serie di precisazioni. Il turismo culturale, gli spostamenti e gli alloggi fuori dai grandi parchi naturali, le mete alternative o meno battute, probabilmente possono essere tutti affrontati al momento, senza preoccuparsi di pianificazione a monte.


I problemi nascono quando si vuole avere una buona jeep a disposizione, per più di una settimana, soggiornando all’interno dei tended camp site o dei lodge all’interno dei parchi e infine si vuole evitare di aggregarsi a tour preconfezionati con altre persone. Purtroppo, va detto subito, è quasi impossibile spendere poco. Dovete programmare, per ogni giorno di safari, una spesa di circa 200 USD (categoria economica: ossia in tenda!) o di circa 300-400 USD (categoria media: un mix di tenda, campi e lodge; il prezzo dipende dal tour operator). Quindi sperate di avere l’euro forte dalla vostra (si paga in dollari) e giocate con il numero di giorni per stare nel vostro budget.


Come sempre ma più di altre volte, il primo consiglio è informarsi bene. Da parte nostra, abbiamo sentito una decina di proposte (vedi sotto per i feedback) e letto parecchio sull’argomento nei vari forum specializzati (vi consiglio di bazzicare sempre Turisti per Caso e Lonely Planet nelle sezioni dedicate alla Tanzania che vi ho linkato), nonché su una buona guida con esperienza decennale sull’Africa (noi abbiamo preso due guide diverse: la Bradt, molto ben fatta sui safari e specifica per il nord del paese, e la Rough, con info migliori su Zanzibar e altre possibili mete; la Lonely non ha aggiornamenti da parecchi anni e inoltre dubito sia ferratissima sulla Tanzania).


Va detto che il safari classico del circuito del nord conosce poche varianti: almeno da questo punto di vista non dovreste impazzire. Ci sono quattro parchi da vedere: Tarangire, Lake Manyara, Ngorongoro e Serengeti. In aggiunta potreste metterci delle varianti sia naturalistiche che culturali: il parco naturale di Arusha, il lago di Eyasi (dove incontrare le tribù locali di cacciatori), il lago di Natron con il vulcano di Ol Doinyo Lengai (un lago dalle acque calde e acide popolato da migliaia di fenicotteri rosa), la gola di Olduvai (con i resti dei nostri primi progenitori africani), le pitture rupestri di Kondoa-Irangi. Tutte queste mete si aggiungono facilmente ad un tour, anche se vi costeranno giorni in più. A mio avviso è bene evitare di fare un super rush, sprintando tra vari posti per il gusto di fare un lungo elenco di “ci sono stato”. I chilometri in Jeep sono pesanti e la maggior parte dei buoni avvistamenti si fanno all’alba ed al tramonto. In pratica, se avete pochi giorni (< 5) sarete vincolati a giri standard e forse eviterei rotte alternative dispendiose in termini di tempo (per esempio: arrivare a Lake Eyasi richiede qualche ora di fuoristrada su una pista sterrata impegnativa).


Un’altro fattore da considerare è la stagione. Agosto (così come luglio) è stagione secca, con animali concentrati alle pozze d’acqua; inoltre in agosto la grande migrazione degli erbivori si trova nel triangolo Mara, in prossimità del Masai Mara kenyota. A proposito della migrazione degli gnu e delle zebre, vi suggerisco caldamente di guardare questo documentario BBC: da pelle d’oca. In sunto, trattasi di mezzo milioni di animali che si spostano seguendo le piogge tra Tanzania e Kenya. Se vorrete vedere la migrazione, chiedetelo espressamente al vostro tour operator, in modo che non ci siano equivoci. Ovviamente, non possono garantirvi nulla, perché le bestie si spostano in modo irregolare a seconda delle piogge, ma almeno vi dirigerete nell’area giusta del Serengeti! Nello specifico la scelta è caduta per noi sul Lobo Wildlife Lodge, a circa 1h30’ (82 km) dalla zona di Kogatende, dove speriamo di vedere migliaia di gnu tentare l’attraversamento del fiume Mara.


I TOUR OPERATOR E L’ITINERARIO FINALE


Abbiamo esplorato una serie di tour operator specializzati in safari e suggeriti dalle guide in nostro possesso o dai forum frequentati. Ovviamente è impossibile giudicare la qualità del servizio, ma quantomeno si possono trarre indicazioni sui prezzi (fondamentale) e sulla gentilezza e competenza dimostrata nel rispondere. Preciso che ho consultato solo operatori specializzati sulla Tanzania, lasciando stare altri più generalisti.


La nostra richiesta era abbastanza precisa: un safari di 10 giorni, prevalentemente nel Serengeti, con un budget sui 2000 euro a persona (o sui 3000 USD se preferite). Ho tentato ripetutamente di inserire delle varianti, come quelle descritte sopra, venendo a volte ignorato e altre ascoltato. Comunque, ecco i responsi:


I SITI DEI TOUR OPERATOR


Easy Safari

Safari Makers

African Explorer - Gestito da italiani

Rift Safari - Gestito da italiani

East-africa-safari

Access-to-Tanzania


Nota: mi era stato segnalato anche Ebony-Safari, ma non ho ricevuto alcuna risposta.


IL PREZZO

Forse Easy Safari, a pari merito con la nostra scelta Safari Makers. Questi due hanno offerto i 10 giorni richiesti a 2800 e 2950 USD rispettivamente. Tutti gli altri hanno sforato. Il pur bello itinerario proposto da African Explorer sfondava i 3100 euro, andando a visitare angoli remoti del lago Vittoria; molto convincente (a dire il vero il mio preferito), ma sempre troppo caro a 3900 USD, il tour proposto da Rift Safari (che però comprendeva i voli). Alla fine con Safari Makers ne siamo usciti con 10 giorni e voli a circa 3300 USD a testa, ossia 2250 euro.


CORDIALITA’ E COMPETENZA

La modalità generale con cui lavorano molti è quella di spedirvi un itinerario come .doc che contiene info per lo più copia-incollate e predefinite. Devo dire che Access-To-Tanzania, di gestione americana, mi ha stupito scrivendomi invece domande specifiche e focalizzate e chiedendomi di fare una conference-call su skype per venire incontro alle nostre esigenze. Purtroppo avevo già deciso e pagato per Safari Makers, ma me ne ricorderò. Se avete delle mire sulla grande migrazione, quelli di Rift Safari sono degli esperti riconosciuti, inoltre sono italiani e quindi vi capirete più facilmente. Quelli di Safari Makers sono estremamente disponibili: il buon Johnnie Jr si è sbattuto abbastanza e mi ha sempre risposto velocemente ad ogni mail. Inoltre mi hanno trovato i voli interni al miglior prezzo.



L’ITINERARIO DI 10 GIORNI


  1. 1.Volo interno Dar-Arusha e partenza diretta per il Tarangire National Park

  2. 2.Game-view nel parco Tarangire e partenza per Lake Manyara, notte in tenda.

  3. 3.Game-view sul lago Manyara, pernottamento sempre in tenda-

  4. 4.Partenza per Lake Natron, visita alle cascate e passeggiata serale sul lago per vedere i fenicotteri.

  5. 5.Partenza per il Serengeti, zona di Lobo. Notte al Lobo Wildlife Lodge.

  6. 6.Si va a cercare la grande migrazione nel nord! Notte a Lobo.

  7. 7.Spostamento nella zona del Seronera. Notte al Seronera Wildlife Lodge

  8. 8.Ultimo giorno di Serengeti, game drive mattino e sera. Notte a Seronera.

  9. 9.Partenza per Ngorongoro, dove dormiamo sull’orlo del cratere (Wildlife Lodge).

  10. 10. Discesa nel cratere di mezza giornata e partenza per Arusha...

  11. 11. Volo per Zanzibar!!!


I VOLI INTERNI

Ne abbiamo comprati tre in tutto. Uno su internet tramite Edreams, con la compagnia Precision Air sulla tratta Zanzibar-Dar Es Salaam, per l’ultimo giorno di viaggio (durata 20’, prezzo sui 45 euro a testa, prezzo confermatosi onesto anche in loco).

Gli altri due voli sono operati da Fly540, una specie di low-cost kenyota (detto cosi’ suona male, ma abbiamo avuto una buona esperienza), sulle tratte Dar-Kilimanjaro e Kilimanjaro-Zanzibar, poi rivelatasi come la stessa rotta (gli aerei sostano sempre 20’ a Zanzibar lungo la via; il tempo totale di viaggio e’ 1h40’). Qui il prezzo è stato di 260 USD a persona per le due tratte (180 euro), non certo un regalo, ma non vi sarà facile fare di meglio. L’unica vera soluzione economica è quella del pullman tra Dar e Arusha (durata 10 ore, costo 10 euro), che vi proverà fisicamente e ruberà un giorno di vacanza, quindi da consigliare solo se avete parecchio tempo.


COMMENTI POST SAFARI


Per i dettagli vi rimando ovviamente al diario di bordo! Qui mi limito a qualche considerazione di carattere generale.


In primis, sappiate che è andato tutto bene. Infatti:

  1. i)la compagnia da noi scelta ha fornito tutti i servizi promessi (itinerario, alberghi)

  2. ii) la jeep che non ha mai dato segni di cedimento lungo i 2000 km di safari, nonostante avesse qualcosa come 200.000 km sul groppone ed un aspetto un po’ decadente

  3. iii) il safari è stato stupendo, con avvistamento di tutti gli animali sperati (ossia i big five). Con nostra somma gioia abbiamo visto cacciare ghepardi e leoni!

  4. iv) la nostra guida (Joseph Saleko) era competente e simpatica

  5. v) tutti i voli sono stati abbastanza puntuali e nessuno ci ha perso le valigie

  6. vi) il clima è stato gradevole, con notti fresche e giornate mai afose, spesso un po’ nuvolose il primo mattino e la sera, ma con un solo temporale in dieci giorni (peraltro di potenza devastante). Zanzare presenti ma solo sotto i 1500 metri

  7. vii) abbiamo riportato tutti i nostri averi in Italia e non ci siamo mai sentiti realmente in pericolo (eccetto forse l’unica notte ad Arusha, uscendo in strada con un buio pesto).

  8. viii) abbiamo mangiato piuttosto bene (e a volte in modo eccellente), un mix di specialità locali e piatti internazionali, compresa della pasta decente, molta carne (non di bestie particolari però! Maiale, manzo, pollo, agnello).